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LA PROSTATA
È una ghiandola sessuale delle dimensioni di una castagna, produce una parte del liquido espulso durante l’eiaculazione.
È situata sotto la vescica e circonda l’uretra, per tale posizione influenza il modo di urinare.
Le patologie di pertinenza PROSTATICA
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![PROSTATITE](https://mauriziomelis.it/wp-content/uploads/2022/09/PROSTATA3-150x150.jpg)
![IPERTROFIA PROSTATICA](https://mauriziomelis.it/wp-content/uploads/2022/09/ipertrofiaprostatica1-150x150.jpg)
![TUMORE PROSTATICO](https://mauriziomelis.it/wp-content/uploads/2022/09/Tumore-prostatico-150x150.jpg)
IPERTROFIA PROSTATICA
L’ipertrofia prostatica benigna (anche detta IPB) consiste nell’ingrossamento non tumorale, della ghiandola prostatica, organo esclusivamente maschile; viene talvolta chiamata anche iperplasia prostatica benigna o adenomatosi prostatica.
Via via che la ghiandola si ingrossa, comprime e schiaccia l’uretra. Le pareti della vescica tendono ad ispessirsi, con progressiva riduzione della funzionalità contenitiva e di svuotamento completo con l'insorgenza di ritenzione d'urina.
Il restringimento dell’uretra (stenosi) e la ritenzione urinaria (il mancato o incompleto svuotamento della vescica) causano molti dei sintomi associati all’ipertrofia prostatica benigna, come ad esempio:
aumentata frequenza e urgente necessità di urinare, soprattutto di notte,
difficoltà a iniziare la minzione con attesa variabile,
getto urinario debole, lento o che si interrompe più volte,
sensazione di incompleto svuotamento della vescica,
presenza di piccole quantità di sangue nelle urine.
Un soggetto può avere sintomi urinari a prescindere dall’ipertrofia prostatica benigna, causati da problemi vescicali, da infezioni del tratto urinario o da prostatiti (infiammazioni della prostata). I sintomi possono anche essere il segnale di patologie ben più gravi, come il cancro della prostata.
Individui con i sintomi elencati devono consultare un medico.
Individui con i seguenti sintomi devono richiedere un intervento medico tempestivo:
totale incapacità di urinare
stimolo doloroso, frequente e urgente alla minzione, con febbre e brividi
sangue nell’urina
fastidio importante o dolore nell’addome inferiore e nel tratto urinario
PROSTATITE
E’ una sindrome che si manifesta con i sintomi tipici dell’infiammazione e/o dell’infezione della prostata, compresi la difficoltà a urinare e un aumento della frequenza, dolore tra lo scroto e l’ano, fastidio e/o dolori diffusi al di sotto dell’ombelico, e durante l’eiaculazione. La prostatite può essere batterica o senza batteri, acuta o cronica. I pazienti senza batteri si dicono affetti da prostatodinia e non da prostatite, pur in presenza degli stessi sintomi, tali pazienti presentano in genere un carattere particolarmente ansioso e apprensivo e una professione particolarmente stressante.
La prostatite batterica acuta è solitamente una infezione a insorgenza rapida, caratterizzata da gravi sintomi urinari, e urinoculture positive per batteri, in cui la prostata a un esame obiettivo risulta ingrandita e dolente.
La prostatite batterica cronica, invece, è caratterizzata da infezioni batteriche persistenti nonostante diversi cicli prolungati di antibioticoterapia. I pazienti presentano in genere una lunga storia di sintomi irritativi, associati a minzione lievemente difficoltosa. Diagnosticare la prostatite non è facile, a meno che non si tratti della forma batterica acuta. Risulta infatti difficoltoso differenziare fra la forma batterica cronica e la prostatodinia poiché i sintomi e i reperti obiettivi possono essere simili. In genere accanto al semplice esame delle urine, e all’urinocoltura si associa anche l’esame delle secrezioni prostatiche ottenute dopo massaggio prostatico digitale (test di Meares – Stamey). La terapia è prettamente antibiotica da 4 a 6 settimane qualora si sia individuato il batterio, antiinfiammatoria e idropinica (bere almeno 3 litri di acqua al dì). Per quanto riguarda la prostatodinia si deve ricorrere terapie con alfa-litici, decongestionanti antiedemigeni, antinfiammatori, quercitina.
CARCINOMA PROSTATICO
Vi sono diverse varietà di tumore, ma oltre il 90% dei pazienti presenta un adenocarcinoma che si manifesta in diverse varianti. Tale carcinoma è il piu’ frequente tumore maligno tra gli uomini, circa il 30% degli uomini di oltre 50 anni di età presenta prove istologiche di questa patologia e la percentuale aumenta con l’invecchiare della popolazione. Gli individui di razza nera presentano un rischio maggiore di venire colpiti dal carcinoma rispetto a quelli di razza bianca e, inoltre, mostrano un piu’ elevato tasso di mortalità per questa patologia. La causa è sconosciuta. Gli uomini con un parente di primo grado (padre, fratello) affetto da carcinoma della prostata hanno una probabilità doppia di sviluppare la stessa malattia, e tale probabilità aumenta fino a 9 volte qualora i parenti di primo grado siano due. Circa il 70% degli adenocarcinomi ha origine nella zona piu’ esterna della prostata, facilmente raggiungibile dal dito esploratore. I pazienti che presentano aumento del livello del PSA (antigene prostatico specifico) e/o alterazioni palpabili con il dito nel retto vengono in genere sottoposti a ecografie transrettali e a biopsie guidate con ultrasuoni per porre una precisa diagnosi e per programmare così un attento iter terapeutico.
La scintigrafia ossea è un esame utile per individuare metastasi ossee, mentre la TAC per le metastasi linfonodali di una certa entità. Per quanto riguarda la terapia attualmente si sottopone il paziente a prostatectomia radicale, di salvataggio, radioterapia, brachiterapia, o terapia endocrina a seconda del tipo, grado, stadio di tumore cui ci troviamo di fronte e a seconda dell’esigenze e dell’età del paziente.
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