TUMORE PROSTATICO

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Vi sono diverse varietà di tumore, ma oltre il 90% dei pazienti presenta un adenocarcinoma che si manifesta in diverse varianti. Tale carcinoma è il piu’ frequente tumore maligno tra gli uomini, circa il 30% degli uomini di oltre 50 anni di età presenta prove istologiche di questa patologia e la percentuale aumenta con l’invecchiare della popolazione. Gli individui di razza nera presentano un rischio maggiore di venire colpiti dal carcinoma rispetto a quelli di razza bianca e, inoltre, mostrano un piu’ elevato tasso di mortalità per questa patologia. La causa è sconosciuta. Gli uomini con un parente di primo grado (padre, fratello) affetto da carcinoma della prostata hanno una probabilità doppia di sviluppare la stessa malattia, e tale probabilità aumenta fino a 9 volte qualora i parenti di primo grado siano due. Circa il 70% degli adenocarcinomi ha origine nella zona piu’ esterna della prostata, facilmente raggiungibile dal dito esploratore. I pazienti che presentano aumento del livello del PSA (antigene prostatico specifico) e/o alterazioni palpabili con il dito nel retto vengono in genere sottoposti a ecografie transrettali e a biopsie guidate con ultrasuoni per porre una precisa diagnosi e per programmare così un attento iter terapeutico.

La scintigrafia ossea è un esame utile per individuare metastasi ossee, mentre la TAC per le metastasi linfonodali di una certa entità. Per quanto riguarda la terapia attualmente si sottopone il paziente a prostatectomia radicale, di salvataggio, radioterapia, brachiterapia, o terapia endocrina a seconda del tipo, grado, stadio di tumore cui ci troviamo di fronte e a seconda dell’esigenze e dell’età del paziente.